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NAPOLI MILIONARIA

di Eduardo De Filippo

Commedia in due atti

regia di ENZO RAPISARDA

Personaggi e interpreti



Gennaro Jovine:
Enzo Rapisarda


Amalia Jovine:
Rita Vivaldi


MariaRosaria, loro figlia:
Anna Rapisarda


Amedeo, loro figlio:

Mario Cuccaro

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Errico Settebellezze - Tassista disoccupato:

Alberto Latta


Peppe 'o Cricco - Tassista disoccupato:
Mario Santagati


Riccardo Spasiano, ragioniere:
Marco Vallarino

'Miezo Prevete:
Moreno Pasqualin



Pascalino 'o pittore:
Maurizio Baschirotto


Il Brigadiere Ciappa:
Michele Bottaro


Adelaide Schiano, vicina di Amalia:
Enza Platania


Assunta, sua nipote:

Francesca Spezie


Teresa, amica di MariaRosaria:
Serena Filippini


Margherita, amica di MariaRosaria:
Germana Parizzi


Il Dottore:
Domenico Veraldi

Staff 

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Foto di scena
Michele Albrigo


Scenografia e costumi:
Laboratorio N.C.T.

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Direzione luci e suono:

Khristopher Ramos Villegas


Regia:
Enzo Rapisarda


Produzione e messa in scena:
Nuova Compagnia Teatrale

È un'opera buffa, una commedia nuova, un capolavoro ambientato a Napoli, durante e dopo la Seconda Guerra, ma sfocia, per la grandezza e la magia dell'arte del suo Autore, nell'ambientazione universale.



È la storia di tutti ed è la storia che dobbiamo tenere viva nelle nuove generazioni che si dimostrano vicine al grande Eduardo. Come è stato già scritto noi riportiamo che Napoli milionaria non porta sulla scena un caso-limite, ma l'avventura normale di una famiglia, investita da una tragedia che la costringe ad una metamorfosi traumatica e rivelatrice.



Si passa dalla fame alla speculazione sulla fame, dalla paura dei bombardamenti alla speranza nella fine della guerra. Questa famiglia sconta una euforia fittizia (la Napoli milionaria del secondo atto) con l'inevitabile, amaro risveglio (la perdizione dei figli maggiori e la morte annunciata della figlia più piccola). Ma nel finale aperto e sospeso sul futuro (ha da passà 'a nuttata) si manifesta ancora di più la grandezza di Eduardo che porta la commedia fuori da Napoli per rappresentare l'intero paese, e il mondo.



Ogni personaggio rappresenta uno spaccato reale di quella società che si presenta con la mancanza totale di privacy, stretti dentro ('O Vascio) il luogo dove, poveri, vivono i sogni di una vita migliore ornati da quello stile eduardiano che è l'umorismo, ereditato dall'amico Pirandello, e che arricchisce tutta l'opera di risate, tante risate seppur spesso amare. Dicevo, opera buffa, nata tutta d'un fiato nel 1945, dopo la rottura di Eduardo con Peppino e che ha visto anche Totò, oltre lo stesso Eduardo, interpreti nella versione cinematografica del 1950. In questa occasione gli sceneggiatori sdoppiarono il personaggio di Gennaro Jovine (Eduardo) per far fare a Totò la scena comicissima del primo atto (il finto morto per nascondere il contrabbando sotto il letto).

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Musiche di Nino Rota per la commedia che girò il mondo: dalla Romania al Giappone. La Nuova Compagnia Teatrale si prova dopo anni di successi con opere di Pirandello e dello stesso De Filippo consci dell'enorme responsabilità ma anche certi di poter vivere e far vivere una serie di emozioni e sentimenti che inevitabilmente coinvolgeranno gli spettatori. Ho la presunzione di affermare che tutti abbiamo, anche per una sola volta nella vita, detto: "Ha da passà 'a nuttata".

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