GLI INVISIBILI
LA SOLITUDINE DEI GIUSTI
In ricordo delle vittime delle mafie
atto unico
regia di ENZO RAPISARDA
Conferenza Stampa del 18 maggio 2022 - Prefettura di Verona
tgarena
telenuovo
Personaggi e interpreti
in ordine di apparizione
LUCIANO VIOLANTE
Domenico Veraldi
TOMMASO BUSCETTA
Enzo Rapisarda
SAVERIA ANTIOCHIA
Rita Vivaldi
ANTONIO MONTINARO
Mario Cuccaro
EMANUELA LOI
Anna Rapisarda
ANGELO CORBO
Enzo Rapisarda
ELABORAZIONE TESTI
Rita Vivaldi
Gianpaolo Trevisi
Anna Rapisarda
DIREZIONE LUCI E SUONI
Khristopher Ramos Villegas
MUSICHE
Ennio Morricone
Franco Battiato
Rosa Balistreri
Michael Kamen
SCENOGRAFIE LABORATORIO
Nextflow Srls
DIRETTORE DI PALCO
Eduardo Romero Sanchez
ILLUSTRAZIONE "Gli Invisibili"
Disegno - Luigi Zagari
Colori - Josie De Rosa
FOTO
Michele Albrigo
REGIA
Enzo Rapisarda
PRODUZIONE E
MESSA IN SCENA
Nuova Compagnia Teatrale APS
“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. La mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.” Giovanni Falcone
La Nuova Compagnia Teatrale APS desidera, con l’allestimento “Gli Invisibili - La solitudine dei giusti”, mettere in scena la pericolosissima simbiosi tra mafia, economia e potere: una realtà presente in tutto il territorio italiano, non più un fenomeno riguardante soltanto il Meridione d’Italia.
Siamo convinti che sia necessario parlare e raccontare certe pagine della nostra storia, discuterne per conoscerne i fatti: l’oblio e il silenzio sono armi pericolose che fanno il gioco della criminalità organizzata.
Profondamente convinti della funzione civile ed educativa del teatro, legata alla sua capacità di rivolgersi alle coscienze degli spettatori al fine di suscitare interesse, consapevolezza e presa di posizione, ma anche desiderio di ricerca e di verità, abbiamo deciso di mettere in scena questo spettacolo dando voce a coloro che troppo spesso vengono definiti con un’ espressione generica e sbrigativa “gli agenti di scorta”.
Vogliamo focalizzare l’attenzione sugli ideali di figure esemplari di uomini e donne che, silenziosamente, nell’ombra, lontani dai riflettori, ma con grande senso del dovere e una fede immensa nel valore della legalità e della giustizia, hanno scelto volontariamente di proteggere figure simbolo della lotta alla mafia e dell’impegno civile tra i quali Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici e Ninni Cassarà.
Questo allestimento, tramite un susseguirsi di monologhi sulla scena, vuole far rivivere le voci di Antonio Montinaro, di Angelo Corbo, di Saveria (madre di Roberto Antiochia) e di Emanuela Loi, prima donna poliziotto a cadere vittima della mafia nel tremendo attentato di Via D’Amelio del 19 luglio 1992, a soli 24 anni.
Antonio Montinaro morì lasciando una moglie e due bambini, mentre si trovava a bordo della prima delle tre Fiat Croma che riaccompagnavano Falcone a Palermo. Lo stesso giorno, il 23 maggio 1992, su una di quelle macchine si trovava anche Angelo Corbo, che miracolosamente scampò all’attentato, lasciando di quei momenti una preziosa e toccante testimonianza.
Il giovane Roberto Antiochia invece, morì sotto una raffica di spari, dopo aver tentato di fare con il suo corpo da scudo al vice questore e amico Ninni Cassarà, il 6 agosto 1985.
Le esperienze di vita di questi personaggi ci raccontano sentimenti di dedizione assoluta, di chi ha accettato, pur nella mancanza di mezzi e di aiuti, di servire lo Stato in nome della Giustizia.
Attraverso i loro vibranti e intensi monologhi, in parte originali, in parte tratti da scritti e testimonianze dell’epoca, vengono restituite agli spettatori, nella sacralità del rito teatrale, le esistenze di chi ha messo la propria vita in prima linea, con la speranza di dare alle nuove generazioni un futuro di verità, legalità e giustizia.
Vogliamo trasmettere agli spettatori i valori che hanno contraddistinto la vita degli eroi ai quali questo spettacolo è dedicato, affinché le nuove generazioni rifiutino e ripudino la mafia in ogni sua forma, seguendo, in questo, un cammino già tracciato dalle illuminanti parole di Paolo Borsellino:
“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente, misteriosa mafia svanirà come un incubo”.