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IL RITRATTO DI

DORIAN GRAY

di Oscar Wilde

adattamento teatrale in due atti

a cura di RITA VIVALDI e ANNA RAPISARDA

regia di ENZO RAPISARDA

Personaggi e interpreti



DORIAN GRAY

Marco Vallarino



LORD HENRY WOTTON

Enzo Rapisarda



BASIL HALLWARD

Domenico Veraldi



SYBIL VANE

Anna Rapisarda



LA MADRE DI SYBIL

Rita Vivaldi



JAMES VANE

Mario Cuccaro



ALAN CAMPBELL

Alberto Latta

Mario Cuccaro

Riccardo Berti



UNA PROSTITUTA

Francesca Spezie



VOCE NARRANTE

Alberto Latta

Staff 

​

Aiuto regia:

Stella Rapisarda

 

Scenografie e costumi:
Laboratorio N.C.T. Verona

 

Trucco e Acconciature:

Moreno Pasqualin

 

Fotografo di scena:

Michele Albrigo


Direzione luci e suono:
Khristopher Ramos Villegas


Produzione e messa in scena:
Nuova Compagnia Teatrale

“Mi lasciai attirare in lunghi periodi di agio insensato e sensuale…Mi circondai delle nature più piccole e degli intelletti più vili. Diventai lo scialacquatore del mio stesso genio, e trovai una gioia curiosa nel dilapidare una eterna giovinezza. Stanco delle vette, andai deliberatamente negli abissi in cerca di sensazioni nuove…Il desiderio alla fine, fu una malattia, o una follia, o entrambe le cose. Diventai incurante della vita degli altri. Presi il mio piacere là dove mi garbava e passai oltre…Cessai di essere Signore di me stesso. Non fui più il Capitano della mia Anima e non me ne resi conto…Finii in un’onta terribile. C’è una sola cosa per me adesso: l’Umiltà assoluta…è l’ultima cosa rimasta in me e la migliore: l’ultima scoperta alla quale sono giunto: il punto di partenza per un nuovo sviluppo”                 Oscar Wilde De profundis


“Il ritratto di Dorian Gray” , il romanzo più famoso di Oscar Wilde, uscì nel luglio del 1890 sul Lippincott’s Monthly Magazine e fu successivamente rivisto dall'autore che vi inserì anche una prefazione. La storia di Dorian Gray è probabilmente una delle più note che la letteratura abbia mai raccontato e non c’è generazione di lettori che non si sia confrontata con la straordinaria “favola per adulti” scritta da Oscar Wilde. Una favola che intreccia personaggi o meglio anime molto diverse tra loro, che insieme ad una fortissima tensione narrativa, mantiene intatto l’incanto del racconto.


TRAMA

Dorian Gray è un giovane affascinante che si rende conto del privilegio del suo aspetto allorché Basil Hallward, pittore suo amico, gli regala un quadro che lo riproduce nel suo massimo splendore di gioventù e bellezza. Dorian rimane sconvolto, diventando preda del dolore al pensiero che il tempo distruggerà questi suoi doni di natura. E’ preso allora dal possente desiderio che egli formula come un voto: rimanere perennemente giovane e bello e riservare i segni della propria decadenza al ritratto. Il suo voto viene esaudito, ma il ritratto finirà per diventare lo specchio della sua anima piuttosto che del suo corpo, un’anima sempre più corrotta e degradata. Infatti Dorian perseguendo il nobile tentativo di far coincidere l’arte con la vita, si innamora di Sybil Vane dopo averla vista recitare a teatro, interprete di Giulietta. E’ convinto di aver finalmente trovato colei che esprime nel mondo lo spirito superiore dell’arte, la prova del suo teorema estetico: la Bellezza è virtù che può aderire completamente alla realtà della vita. Ma Sybil vivendo l’amore reale si accorge che l’arte per lei fa parte delle ombre della finzione e recita ormai senz’arte, deludendo Dorian che si sente tradito nella sua aspettativa ideale. Inizia così il disfacimento morale del protagonista che, avido di piaceri e spinto dal cinico Lord Henry Wotton, si abbandona ad ogni sorta di turpitudini, giungendo al culmine della dissolutezza. Ma resta il ritratto che ricorda a Dorian la menzogna della sua vita, ponendogli davanti agli occhi il suo vero volto, diventato una maschera atroce. Sopraffatto dal dolore, porrà fine alla sua angoscia in un finale tragico da cui emana un’amara filosofia: conservare Bellezza e Giovinezza ad ogni costo, vivere in un infinito presente ha il prezzo di un’infinita dannazione.


NOTE DI REGIA
La versione teatrale di Rita Vivaldi e Anna Rapisarda evidenzia l’intreccio delle diverse personalità dei tre personaggi principali: Dorian Gray, dissoluto e amorale, edonista che vive di apparenze e che arriverà al tragico epilogo nel disperato tentativo di far coincidere l’arte con la vita; Lord Henry Wotton, affascinante dandy il cui spirito cinico e decadente richiama quello dello stesso Wilde e Basil Hallward pittore, artista che plasma la Bellezza, invaghito di Dorian, cerca di portarne alla luce la coscienza morale.
Oscar Wilde li descrisse così in una lettera: “Basil è ciò che io credo di essere, Lord Henry ciò che il mondo pensa di me e Dorian ciò che mi piacerebbe essere, forse, in un’altra età”.
L’autore descrive un mondo aristocratico, dove tutto è vuoto e superficiale, pur senza criticarlo esasperatamente, in quanto è il mondo a cui lui stesso appartiene. Wilde vuole però comunicare come la contemplazione della Bellezza sia un bene, ma non dev'essere fine a se stessa, infatti la disarmonia tra la vita che conduce Dorian Gray in quella sua continua ricerca di piaceri materiali, e la vita che sogna, può portare soltanto alla catastrofe.
Il tema è estremamente attuale e viene efficacemente riassunto in uno degli aforismi più noti pronunciati da Lord Wotton che esprime alla perfezione la cifra dell’epoca in cui viviamo: “oggi la gente conosce il prezzo di tutto e il valore di nulla”.

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