IN VINO VERITAS
di Anna Rapisarda
commedia in due atti
regia di ENZO RAPISARDA
Personaggi e interpreti

EVA
Anna Rapisarda
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SABRINA
Rita Vivaldi
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SANDRO
Domenico Veraldi
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VITTORIO
Enzo Rapisarda
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DAVIDE
Marco Vallarino
Mario Cuccaro
Staff
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Scenografie e Costumi:
Laboratorio N.C.T. Verona
Direzione luci e audio:
Khristopher Ramos Villegas
Fotografie:
Michele Albrigo
Regia:
Enzo Rapisarda
Produzione e messa in scena:
Nuova Compagnia Teatrale
Da sempre la nostra società è stata immersa nel vino, impregnata della sua simbologia ambivalente, emblema e riflesso della complessità dell’animo umano. Da Noè che dopo il diluvio universale pianta la vite, al periodo d'oro della cultura greca, dai tempi degli Etruschi e dei Romani alla celebrazione dei riti sacri cristiani nella transustanziazione del corpo di Cristo, e ancora fino ad oggi, il vino è sempre stato protagonista di spicco all'interno delle varie civiltà.
Il vino ha sempre ispirato l'arte figurativa, la poesia, la letteratura, è compagno dell'eros e dell'amicizia, anima le tradizioni, è fonte di sviluppo economico, è qualcosa che nutre corpo e anima ed ha sempre avuto una forte connotazione sacra, presente nei riti religiosi e propiziatori nelle civiltà sumere ed egizie.
Tra tutte le sfaccettature che si nascondono nei riflessi di un calice di vino, spicca forse più di tutte l’antica immagine evocativa del Simposio greco: occasione d’oro per bere insieme, vivere e godere della musica, delle arti, animare il confronto e lo scontro, e quindi la politica intesa nel suo significato primario di interesse per la città.
E oggi? Su quali basi potrebbe oggi fondarsi nuovamente quella che ci sembra una tradizione ormai lontana, a cui guardare con confusa nostalgia?
Ecco allora che proprio il vino sceglie di venire in aiuto a noi moderni, mostrandoci, anzi, offrendoci in dono il suo volto travestito di una nuova simbologia.
E per farlo, sceglie di salire sul palcoscenico, di comparire da dietro un sipario.
La Nuova Compagnia Teatrale ha deciso di portare “il Vino a Teatro”, accettando la sfida di calare il Simposio nella nostra contemporaneità, attraverso l’allestimento della commedia “In vino veritas”, scritta da Anna Rapisarda.
I protagonisti della vicenda non hanno molto in comune: fanno tutti parte della stessa famiglia allargata, questo sì, e ognuno di loro è stato invitato a cena. Dopo anni vissuti nella più rancorosa incomunicabilità si troveranno di colpo l’uno di fronte all’altro, e tutti porteranno in scena i propri drammi, le proprie frustrazioni e i propri rancori.
Ricordando il pensiero di Orazio, che scrive: “Che cosa non rivela l’ebbrezza? Essa mostra cose nascoste” e quindi ricorrendo alla forte carica simbolica del vino, che lega come un fil rouge tutta la narrazione, i personaggi in scena riusciranno a sviscerare la propria verità nel tentativo di abbattere l'incomunicabilità e l'ipocrisia che sembra avvelenare l'atmosfera fin dall'inizio.
La realtà familiare presente sulla scena costituisce uno specchio della moderna società, dei suoi vizi e dei suoi disagi, ma il vino sarà appunto per tutti loro motivo di riflessione, e risorsa preziosa: proprio perché non è possibile per l’uomo stabilire una relazione con l’altro- e quindi vivere pienamente la propria condizione sociale- se prima non riesce a liberarsi dal peso di ogni falsità, sarà proprio il semplice e primitivo desiderio di essere amati e di amare che condurrà i protagonisti alla salvezza, attraverso la strada segnata dal vino.