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LO SCALDALETTO

di Eduardo Scarpetta

Commedia comica in tre atti

regia di ENZO RAPISARDA

Personaggi e interpreti



Don Felice Sciosciammocca:
ENZO RAPISARDA


Donna Amalia (sua moglie):
RITA VIVALDI


Don Anselmo (avvocato):
ALBERTO LATTA


Don Antonio (avvocato):
GIUSEPPE FIORE


Don Gaetano Papocchia:

DOMENICO VERALDI


Donna Dorotea Papocchia (sua moglie):
GERMANA PARIZZI
FRANCESCA DE ROSA


Michele (servo in casa Sciosciammocca):
MARIO CUCCARO


Rosella (serva in casa Sciosciammocca):
FRANCESCA DE ROSA


Pasquale (custode del teatro):
MARCO VALLARINO


Don Raffaele (il Giudice):
MARIO SANTAGATI

MARCO VALLARINO


Giacomino (l'usciere):
MORENO PASQUALIN


Emma Carcioff (la prima ballerina):
ANNA RAPISARDA


Il Cancelliere del Tribunale:
MAURIZIO BASCHIROTTO

Staff 

​

Scenografia e costumi:

Laboratorio NCT

 

Trucco e acconciaure:

Moreno Pasqualin

 

Direzione luci e suono:

Khristopher Ramos Villegas

 

Fotografo di scena:

Michele Albrigo


Regia:
Enzo Rapisarda


Produzione e messa in scena:
Nuova Compagnia Teatrale

"O scarfalietto" (Lo scaldaletto) è una delle commedie più belle di Edoardo Scarpetta, scritta nel 1881 e ispirata all'opera francese "La Boulé" di Meilhac e Halévy. Il personaggio centrale, don Felice Sciosciammocca è una maschera tra le maschere che racchiude in sé le esigenze dell'autore di dare sfogo alla fantasia coniugandola con la realtà quotidiana e che esprime i caratteri fondamentali della commedia napoletana, i quali si ripresenteranno nell'opera del figlio naturale di Scarpetta Eduardo De Filippo. Il primo atto si svolge nella casa di Amalia e Felice Sciosciammocca, da poco sposi, i quali, a seguito di continui litigi che vedono coinvolti anche i loro camerieri Michele e Rosella, decidono di separarsi chiamando in causa i loro avvocati Anselmo e Antonio. Nella lite viene coinvolto anche il malcapitato Gaetano Papocchia, uomo curioso e dal carattere singolare, che si rivolge ai coniugi per prendere in affitto una casa di loro proprietà nella quale sistemare la sua giovane amante, la ballerina Emma Carcioff. La scena del secondo atto è ambientato dietro le quinte del teatro dove lavora Emma, nel quale fervono i preparativi per il nuovo spettacolo. Qui si reca spesso Don Gaetano, che ricopre di gentilezze la ragazza, non sapendo che la stessa ballerina è amata anche da Antonio. E qui capitano anche Felice e Amalia, che pretendono a tutti i costi che Gaetano diventi loro testimone nella causa di separazione. Nella confusione generale si inserisce anche Dorotea, moglie di Gaetano, personaggio decisamente sui generis e carico di una comicità effervescente che, venuta a sapere della storia di suo marito con la ballerina, è decisa a chiedere giustizia. Il terzo atto è ambientato in un'aula di tribunale, dove convengono tutti i personaggi della commedia e dove, dopo le testimonianze e le arringhe degli avvocati, la giuria potrebbe proclamare il verdetto finale. Ma nell'atmosfera esagerata e inverosimile delle storie di Scarpetta, tutto è possibile… Il classico di Scarpetta, nell'adattamento del regista Enzo Rapisarda rimane un vortice inarrestabile di comicità che risucchia il pubblico in una spirale di trovate alle quali diventa impossibile opporre resistenza. Il divertente incalzare delle situazioni viene esaltata da Rapisarda che disegna perfetti incroci tra i personaggi, inserendo come novità rispetto al testo alcuni quadretti musicali ben definiti che stilizzano l'ilarità della trama, fino al finale che si caratterizza in un crescendo di travolgente comicità.

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