UN TURCO NAPOLETANO
di Eduardo Scarpetta
Commedia comica in tre atti
regia di ENZO RAPISARDA




Personaggi e interpreti
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Don Pasquale Catone:
Alberto Latta/Gianluca Dattolo;
Don Ignazio:
Domenico Veraldi;
Don Felice:
Enzo Rapisarda;
Don Peppino:
Marco Vallarino;
Errico (ladro Faina):
Gianluca Dattolo/
Michele:
Maurizio Baschirotto;
Carluccio:
Mario Santagati/Gianluca Dattolo/Marco Vallarino/Mario Cuccaro
Giulietta:
Rita Vivaldi/Annamaria Rossi;
Angelica:
Francesca Spezie
Lisetta:
Serena Filippini;
Concettella:
Francesca De Rosa
Annina:
Anna Rapisarda;
Mariuccia:
Stella Rapisarda;
Deputato:
Moreno Pasqualin
Lulù:
Pina Campagnolo
Il Sarto:
Mario Santagati/ Gianluca Dattolo/Marco Vallarino
Il Turco:
Maurizio Baschirotto
Primo Suonatore:
Maurizio Baschirotto
Secondo Suonatore:
Marco Vallarino;
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Staff
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Foto di scena
Michele Albrigo
Scenografia e costumi:
Laboratorio N.C.T.
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Direzione luci e suono:
Khristopher Ramos Villegas
Regia:
Enzo Rapisarda
Produzione e messa in scena:
Nuova Compagnia Teatrale
La commedia è stata scritta nel 1888 da Eduardo Scarpetta (1853-1925) padre naturale del grande Eduardo DeFilippo. Scarpetta cominciò ad avvicinarsi al teatro all’età di quindici anni e visse nel teatro e per il teatro. Egli scrisse per far ridere ad ogni costo, senza considerare le mediazioni di pensiero che invece saranno fondamentali nella comicità delle opere di Eduardo. Per Scarpetta il teatro costituisce un’evasione ai meccanismi della routine del quotidiano che creano solo disillusione. Il suo personaggio principale che troviamo in tante sue commedie è Felice Sciosciammocca (che in dialetto napoletano indica colui che sta a bocca aperta), maschera che sarà considerata dalla critica l’antagonista di Pulcinella. Sciosciammocca affiancherà la celebre maschera di Pulcinella nelle varie disavventure che li vedranno protagonisti. Fra le due maschere, però, ci sono notevolissime differenze; basti pensare che ognuna vive e agisce in un proprio e determinato contesto storico–sociale. Pulcinella è portavoce del popolino napoletano, mentre Sciosciammocca è il rappresentante della classe media-borghese di Napoli, quindi hanno una personalità e una gestualità totalmente diverse: Pulcinella, figlio della commedia dell'arte, ha una gestualità forte, immensa, egocentrica, invece il personaggio Sciosciammocca ha un temperamento più moderato, una gestualità più controllata.

Scarpetta rivendicava la paternità di questo personaggio con fierezza, tanto da dichiarare spesso “Io so’ Sciosciammocca!”

La regia si è ispirata alla figura di Sciosciammocca portata sul grande schermo dall’impareggiabile Totò che nel 1953 la interpretò nel primo film della trilogia ispirata a Scarpetta (Un Turco Napoletano, Miseria e Nobiltà e Il medico dei pazzi)

Il ricco commerciante Don Pasquale Catone è terrorizzato dall'idea che sua moglie possa venire anche solo in contatto con altri uomini.
Un amico Onorevole però ha in tasca la soluzione del problema. Gli consiglia di assumere un tuttofare di sua conoscenza, un eunuco Turco.
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Accade però nel frattempo che Felice Sciosciammocca , evaso di prigione insieme al compare Faina, riesca ad intercettare l'orientale, a sostituirsi a lui ed entrare in casa di Don Pasquale sotto mentite spoglie. La classica commedia degli equivoci che porta ad un susseguirsi di situazioni esilaranti per le quali, alla fine, si arriverà alla scoperta della vera identità del Turco Napoletano.